Il 2 Maggio 1945 a Berlino non c’era più un solo organo politico o militare capace di trattare definitivamente la fine delle ostilità, la resa definitiva delle forze armate tedesche avvenne solo l’8 Maggio alle forze degli alleati occidentali e il 9 all’Unione Sovietica. Ma fino a pochi giorni prima il crepuscolo degli Dei andava in scena nella capitale per l’ultima volta. L’adattamento cinematografico di quegli ultimi giorni di Olver Hirschbiegel (Der Untergang – 2004) trasmette l’idea di un mondo stravolto che vive il contrasto tra lusso e rovina, vanno in scena maschere di uomini vuoti risucchiati dei loro principi; si assiste alla fine degli irriducibili sia che essa si manifesti con la loro morte o con la loro fuga.
La battaglia in sé, i suoi postumi assumono più una connotazione culturale, i suoi eventi vanno oltre la semplice narrazione storica: è una Stalingrado tedesca, la vendetta delle forze russe per le violenze perpetrate nella loro madrepatria, è la fine della lotta tra Nazionalsocialismo e Bolscevismo, è il primo sintomo del futuro europeo (la Guerra fredda, la cortina di ferro). A Berlino combattono (assieme alle forze armate e alle SS) gli ultimi membri della 33^a Waffen SS Charlemagne, un reparto creato dal nucleo della Légion des volontaires francais, formata appunto da soldati francesi ed entrata in servizio nel 1941. Al loro fianco i pochi membri rimasti del Britisches Freikorps (meglio noto come Legione San Giorgio), formato da prigionieri inglesi. Berlino, in tal senso, è l’apogeo del concetto di Guerra totale, un conflitto che va oltre il principio di nazionalità, che trova compimento nell’esasperazione dell’ideale, nella creazione di un’ideale di barbarie civile: un concetto ossimorico analizzato dalla storiografia contemporanea, in particolare il riferimento va ad Hannah Arendted (la Banalità del male, 1963) ed Enzo Traverso (A ferro e fuoco, la guerra civile europea, 2008).
La guerra sul fronte orientale e nei balcani (1941-1945) rappresentano un fattore storico non indipendente, ma sicuramente caratterizzante di cui Berlino è la conclusione.
Noodles